paro²

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paro² (para) (p. paro, p. para) (mi contò una storia che io riporto a lei para para; Il quartiere era un pezzo di Tunisi, pigliato e portato paro paro in Sicilia) [pari pari, con precisione; uniforme, costante; uguale, tale e quale; allo stesso modo, proprio come; “la spiaggia affumicata non aveva l’ondulazione parapara delle dune, ma era sparsa di tanti ammonticchiamenti conici” S. D’Arrigo, Horcynus Orca, Milano, Mondadori, 1975, p. 151; “I cristiani si massacravano paroparo fra di loro, uno per uno” p. 504; “La prima ondatona che si frantumò a riva in un subisso di spruzzi, scavalcando la sponda, dilagò parapara spumeggiando sulla rena” ivi, p. 940] FF 89; SC 27; FA 10 (11), 31 (33); GM 108; BP 58, 200; CT 23, 223.