lòzio

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lòzio (Difatto il vicolo dell’Abbondanza è privo d’illuminazione e per questo è lotolento d’escrementi e di l.) [orina; Il Tommaseo spiega orina (“lat. aureo Lotium” e cita Soderini; GDLI definisce: “sm. disus. Orina. Voce dotta, lat. lotìum* orina.” e cita Soderini e Arici. “Se le viti saranno inferme, si può fondere al pedale scalzato del lozio umano” (Giovanvettorio Soderini (1527-1597), Trattato della coltivazione delle viti, e del frutto che se ne può cavare, Firenze, 1600, p. 38; “S’arrossan gli occhi, anélo il respir move / E dolente, la pelle si trasmoda, / Solvesi il corpo tabido, e i pungenti / Lozj colora il vivo espresso sangue.” (Cesare Arici (1782-1836), Poesie scelte, a cura di Zanobi Bicchierai, Firenze, Successori Le Monnier, 1874, p. 237] CTL 171.