L’angelo che dice «ammè»
L’angelo che dice «ammè»
[parole chiave: ‘angelo/ammè’]
Camilleri propone più volte l’immagine tradizionale dell’angelo che ferma il tempo e immobilizza le persone nella posizione in cui si trovano. Talvolta, per produrre l’effetto, può bastare il suo passaggio (“erano rimasti fermi come se fosse passato l’angelo” FF 101; “Passò l’angelo e fermò il tempo?” CT 214), talaltra l’angelo pronuncia la parola “amè”, “ammè”, formula liturgica che ben si adatta, per ragioni di rima, a sancire l’immobilità: “Parse fosse passato l’angelo, quello che dice «amè» e ognuno resta accussì com’è” LM 120; “parse che fosse passato quell’angelo della credenza popolare che dice «ammè» e ognuno resta accussì com’è” GT 93; “come se fosse passato l’angilo, quello che dice «amè» e fa arristari ogni cosa così com’è” RG 101; “impietrirono, come se era passato quell’angelo che dice «ammè» e ognuno resta così com’è” PIM 39; “L’apparizione […] pare quella dell’angilo che dicenno «ammè», fa ristari tutti accussì com’è” PT 73.
Amme per amen, è già in Dante: “Tanto mi parver súbiti ed accorti / e l’uno e l’altro coro a dicer: «Amme»” (Paradiso, XIV, 61-62). Tommaso Casini chiosa: “amme: riduzione popolare toscana dell’amen, usato nelle preghiere cristiane come esclamazione finale di approvazione” D. Alighieri, La Divina Commedia, a cura di T. Casini, Firenze, Sansoni, 1957, p. 634.
“Àmen (ant. àmmen, àmme, àmmenne, àmenné), inter. E così sia, così è, in verità. – Come esclamazione conclusiva: va bene, sia pure, certo (con un senso di paziente rassegnazione)” Salvatore Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, GDLI, Torino, Utet, (1996) 2004-2008, ad vocem.
Il DEI al lemma ‘amen’ propone anche: “ammen, amme” C. Battisti, G. Alessio, Dizionario Etimologico Italiano, Firenze, Barbera, 1950, ad vocem.
“Si passa l’Ancilu… Se passa l’Angelo. Si dice ai bambini quando fanno un gesto scorretto o ineducato […] Secondo la convinzione popolare (di una volta), al momento del passaggio dell’Angelo (o finis mundi) gli uomini verranno tramutati in statue conservando la posizione che avevano al momento del trapasso” S. Attanasio, Parole di Sicilia. Frasi, espressioni, detti, paragoni, proverbi e “vastasate”, Milano, Mursia, 1977, pp. 66-67.
Nelle tradizioni popolari meridionali l’angelo che dice ammen, oltre all’effetto ricordato da Camilleri, ne può produrre altri, come ad esempio confermare un’affermazione facendola avverare o far restare qualcuno con gli occhi storti (g.m. ottobre 2020).