Jean Giraudoux
Jean Giraudoux [(1882-1944), scrittore e commediografo francese, autore, tra l’altro, di La guerre de Troie n’aura pas lieu (1935)] “Non fu certo orgogliosa e dignitosa volontà di non speculare sui morti: la verità è che c’erano morti di buon peso e altri di peso scarso assai. E questa è una verità che ancora oggi, e a proposito di quei morti freschi di giornata che radio e televisione ci portano come dessert a pranzo e a cena, è assai difficile a dire e difficilissimo poi a fare accettare. «Voi morti non siete tutti uguali», dice a un certo momento Ettore in quella splendida commedia di Jean Giraudoux intitolata La guerra di Troia non si farà (battuta che il regime gaullista puntualmente censurava, secondo quanto mi contò il figlio del commediografo)” SD 61; “Ho fatto il regista non solo di teatro, ma anche alla radio e alla tv. Alla radio mi dedicavo molto alla ricerca e alla sperimentazione, ho lavorato a lungo con la stereofonia a Torino, e al Laboratorio di Fonologia a Milano. Per queste ricerche venni invitato a Budapest, ad Amsterdam, dove ho fatto delle regie molto di punta. In televisione ho diretto un’ottantina di spettacoli, tra i quali c’erano i testi di Beckett, di Adamov, di Giraudoux, di Pirandello” TD 54; “Il marchese Salvatore Contarini ha guidato la politica estera italiana prima del fascismo e durante il fascismo. Perché la politica estera era un valore che andava tutelato dalle beghe interne. Lo stesso capitava al Quai d’Orsay, in Francia, l’equivalente della Farnesina, dove il grande poeta Premio Nobel, Saint-John Perse, è stato segretario generale del ministero per quarant’anni. Con lui c’erano Jean Giraudoux, Paul Claudel: sembrava che l’Accademia di Francia si fosse trasferita al Quai d’Orsay… La continuità di questa politica è importante” LP 395; “«L’influsso di Pirandello sul dramma del secolo ventesimo è incommensurabile. Nelle sue angosce per la natura dell’esistenza è precursore di Sartre e di Camus; nelle percezioni della frantumazione della personalità e dell’isolamento dell’uomo è precursore di Beckett; nella sua guerra feroce contro le parole, la teoria, , i concetti, e la mente collettiva è precursore di Ionesco; nell’atteggiamento verso il conflitto fra illusione e verità è precursore di O’Neill e, più tardi, di Pinter e Albee; nella sua sperimentazione teatrale è precursore di tutti i drammaturghi sperimentali, da Wilder a Gelber; nell’uso dell’interplay fra attore e personaggio è precursore di Anouilh; nel suo concetto della tensione fra maschera pubblica e volto privato è precursore di Giraudoux; e nel suo concetto di uomo come bestia che recita una parte è precursore di Genet… Pirandello è l’autore più seminale che sia mai esistito». Parole di Robert Brunstein, studioso statunitense di buona rilevanza” PSLP 31; “Il commediografo invece è Jean Giraudoux nei suoi due atti intitolati La guerra di Troia non si farà. Spiritosa e amara commedia, scritta da un teatrante-diplomatico che prevedeva già, da lì a qualche anno, lo scoppio dell’atroce conflitto mondiale provocato da Hitler. Sull’incombere della tragedia di Troia, l’ironia, la grazia, l’apparente cinismo, il sorriso di un’Elena raffinata e inconsciamente crudele, che ci dice senza dircelo quanto sia vano davanti alla bestialità umana ogni ricorso a pietà e a ragione, compongono come una danza che afferma la bellezza della vita davanti a chi, da lì a poco, farà in modo di riempire i cimiteri. Allora, chi è stata davvero Elena? Difficile dirlo. Io ho una risposta che vale solo per me. Elena è stata, semplicemente, tutte le donne che gli uomini nel corso dei secoli hanno di volta in volta amato e odiato. Una e centomila. Mai «nessuna»” D 55; “«C’è una bellissima commedia francese» arrispunnì Montalbano «nella quale Ulisse tenta, parlando con Ettore, di scongiurare l’inizio della guerra di Troia. E quando Ettore, stupito, gliene domanda la ragione, Ulisse risponde: perché Andromaca, tua moglie, ha lo stesso battito di ciglia di Penelope»” RP 274 (g.m. gennaio 2022).