giardino/giardinetto
giardino/giardinetto “«Era quel curatolo del marchese suo padre che aveva un giardino miracoloso in un posto segreto». «Proprio lui» disse il marchese. «Giardino miracoloso?» domandò il tenente Baldovino. «Miracoloso, miracoloso tenente» spiegò il marchese” SC 24; “avevano bruciato il giardino e sopra ci avevano gettato sale”» SC 24; “era stato un prodotto, un frutto del giardino infatato del leggendario Santo La Matina” SC 30; “Legammo i cavalli e strisciammo dentro a un pertuso. Appena nisciuto, mi trovai nel giardino del paradiso. Erano due salme scarse di terra, ma c’era ogni cosa, sbergie, piriazzola, zorbi, persiche, aranci, limoni, racina, mennuli dolci e mennuli amare, festuche e poi ciciri verdi, pomodori, fave, piselli… e tutte queste cose stavano lì, l’una allato dell’altra, in piena fioritura, senza curarsi di che stagione fosse” SC 68; “si scantava che il loco del giardino venisse scoperto” SC 69;
“Montalbano lasciò la macchina fuori dal cancello e si avviò per un sentierino da giardino, fatto di blocchi di tufo incassati a terra.” FA 115 (126); “Ruvina e desolazione regnavano nella piazzetta davanti al teatro che il sindaco aveva voluto abbellire con un giardinetto e una fila di lampioni messi in tondo, e tutto questo danno era stato fatto, prima che l’incendio scoppiasse, dai cavalli dei militi e dalla fuitina della gente scantata. Il giardinetto praticamente non esisteva più, tre dei sei lampioni erano caduti a terra sradicati” BP 90; “Poi si addunò che quella ventina di àrboli d’aranci che aveva nel giardino erano accussì carrichi che i rami si piegavano” BP 219; “Davanti al cancello dell’ospedale c’era un’autoblindo, una decina di guardie stavano sparpagliate nel giardinetto coi mitra spianati” CT 74; “Todaro piante e giardini” VV 52; “Todaro quello delle piante e giardini” VV 66; “Era una villetta a due piani, molto ben tenuta, con un giardinetto torno torno” VV 75; “Girò l’angolo della casa e andò nel retro, non l’aveva fatto le altre volte che c’era stato. C’era come un abbozzo di quello che sarebbe dovuto diventare un vasto giardino. A destra, quasi attaccato alla costruzione, sorgeva un grande albero di zorbo che dava piccoli frutti di un rosso intenso, dal gusto acidulo, che quando Montalbano era nico ne mangiava in quantità” VV 185; “Progetta un giardino” VV 195; “Dalla finestra, il commissario vide il retro della casa: un giardino di rose, fiori, piante, che stranamente contrastava col resto del terreno, abbandonato. Sì susì, andò nel giardino. Proprio al centro c’era una grossa pietra bianca, recintata. E tutt’attorno piante di rose a non finire. Montalbano si sporse oltre il piccolo recinto, toccò con una mano la pietra. Macari il ragioniere era uscito, Montalbano se lo sentì alle spalle. «È qui che l’ha sepolta, vero?»” MM 74; “Antonietta, una volta andata in pensione, amava stare il più a lungo possibile nel villino di campagna, che teneva tirato a lucido e che aveva arredato con mobili di valore. Il giardino, poi, pareva quello di una casa inglese” MM 113; “passò il resto della nottata in una specie di gazebo che c’era in giardino” MM 113; “Poi pigliò il foglio e l’andò ad ammucciare in mezzo all’erba del giardinetto” MM 132; “Il cane lo teneva nel giardino della villetta” MM 177; “Stavo per farlo, ma nel giardinetto c’era un cane che mi ha ringhiato […] qualcuno ha gettato nel suo giardino, dove c’erano i due cani in libertà, un boccone avvelenato” MM 181; “dai finestrini aperti dell’auto gli arrivavano gli odori di una notte di mezzo maggio, ventate di gelsomino dai giardinetti delle ville alla sua destra, folate di salmastro dal mare a sinistra” MM 199; “vide un’ùmmira che nisciva dal cancello del giardinetto di una villa” MM 221; “tu m’hai visto nèsciri non dalla porta della villa, ma dal cancelletto del giardino […] Sono entrato solo nel giardinetto perché mi scappava un bisogno e c’era il cancello mezzo aperto” MM 222; “Si mossero, passarono il cancelletto, traversarono il giardino, si fermarono davanti alla porta” MM 225; “In un vìdiri e svìdiri, quel giardino d’infanzia, inspiegabilmente, si trasformò in un campo di battaglia” GT 75; “In un angolo del giardino, tutto civettuole aiuole di rose, pàmpini e fiori, allietato da una vasca coi pesci rossi” GT 115; “Al numero 12 corrispondeva una palazzina a tre piani, circondata da un giardinetto tenuto bene” GT 228; “C’era un viale ampio, contornato da àrboli. Il giardino doveva essere tenuto in perfetto ordine” GT 284; “Trova nel giardino di casa o dentro l’arcata di un muro (non si sa con precisione quale fosse l’ubicazione) uno spazio che può di per sé costituire uno spazio scenico, raduna familiari e compagni di scuola e mette in scena il suo Barbaro” BFC 73; “Luigino però ha trovato la sua oasi nel giardino che circonda la bella e discreta villetta dove è andato a vivere con i suoi” BFC 75; “I Pirandello entrano invece dalla parte posteriore della casa, macari qui cinque gradini si fermano a un pianerottolo che è recintato in ferro battuto, una specie di entrata di servizio. Luigino s’impossessa subito della parte di darrè del giardino che è tenuto molto bene, ci sono rose, piante di fiori, alberi da frutta. Ha pigliato l’abitudine di acchianare sopra un albero con un libro in mano e passarvi qualche orata” BFC 76; “Ha un core d’asino e uno di lione, non sa se nèsciri in giardino o tornarsene in casa” BFC 77; “Giovanna si fa trovare con la testa voltata, come se la sua attenzione fosse attirata da qualche altra parte del giardino” BFC 78; “Alle dieci c’è l’appuntamento in giardino per la cerimonia degli addii” BFC 80; “Un po’ come tornare a essere picciliddro, quando s’arrampicava su un albero nel giardino della sua casa di Palermo e si metteva a leggere, aspettando che Giovanna comparisse al balcone” BFC 122; “La villetta pigliata in affitto si trova in via di Pietralata, è circondata da un giardinetto e vi si arriva per una fangosa impraticabile viuzza quasi campestre” BFC 215; “Una foto di quegli anni ci mostra don Stefano nel giardino, tutt’e due le mani serrate attorno al bastone […] E spesso avrà visto, dalle finestre di casa, don Stefano aggirarsi con passo malfermo nel giardino, avrà visto la profonda trasformazione fisica di quell’uomo che nella sua memoria vive ancora giovane, attivo, violento. E qualche altra volta l’avrà visto addormentato sulla panca del giardinetto o su una poltroncina di vimini portata lì apposta” BFC 216; “E certamente Luigi l’avrà visto commuoversi e piangere, lì, nel giardinetto per le belle notizie della guerra vittoriosa” BFC 217; “Solo, davanti a un bicchiere di vino. Come stava don Stefano, negli ultimi giorni della sua vita, nel giardinetto della casa romana” BFC 261; “Certe mattine mi svegliavo presto, scendevo nel giardino, coglievo un limone dall’albero, ne tagliavo una fetta senza sbucciarla, me la portavo in bocca. Tatto, vista. odorato, gusto, udito ne godevano contemporaneamente e pienamente” VAC 9 “Il giardino recintato era abbastanza grande, ci stavano costruendo una specie di gazebo, ammassati vicino si vedevano gli arnesi del travaglio, pale, pichi, secchi per la quacina” ON 54; “Con un balzo degno di Tarzan si trovò dintra al giardino, vialetti ghiaiati correvano da ogni parte, c’erano panchine di pietra lavorata disposte a ogni decina di metri, giarre con piante, finte lanceddre romane con finte escrescenze marine, capitelli di colonne chiaramente fabbricate a Fiacca. E l’immancabile, complesso, modernissimo grill per il barbecue” ON 55; “La casa del marchisi Minacore se l’arricordava come una bella villa a tre piani, col jardino torno torno. Quanno ci arrivò davanti, pinsò d’aviri sbagliato, tanto la villa ci parse diversa. Il cancello granni, in ferro battuto, era stato levato e al posto del giardino c’erano solo petri e pruvulazzo” RG 264; “arrivò davanti alla villetta di via Gomez. Nel minuscolo giardino, una fìmmina piuttosto giovane sorvegliava dù picciliddri che giocavano” PM 320; “Arretrò, niscì, si ritrovò in giardino” PM 321; “Quando un rappresentante politico, che è stato accusato, si difende dicendo: «Ma questo, per amor del cielo, la morale comune non lo considera più un reato», significa che la palma gli è arrivata nel suo giardinetto” LP 19; “Cominciamo col dire che non è facile definire cosa sia la mafia. La possiamo definire storicamente fino a un certo momento: la mafia dei giardini, la mafia delle campagne… Ma poi la mafia non è più questa” LP 285; “Vorrei parlarle. Possiamo andare in giardino?” PR 35; “Il giardino, che correva torno torno alla villa, era stato completamente abbannunato, ora era quasi un campo di piante serbagge che tiravano a ingiallire macari loro” PR 36; “«Ho scoperto un posto meraviglioso, sai?» fece. «Si chiama Kolymbetra. Pensa, prima era una vasca gigantesca, scavata dai prigionieri cartaginesi». «Dov’è?». «Proprio lì, ai templi. Ora è una specie di enorme giardino dell’eden, da poco aperto al pubblico»” PR 58; “sei o sette pirsone s’ammuttavano, telecamere in spalla, per inquatrare il vialetto e il giardino” PR 59; “Dal giardino, chiamò l’agente che liggiva vicino alla porta-finestra” PR 63; “Per tutta la mangiata, Livia gli parlò del giardino di Kolymbetra, tentando di comunicargli tanticchia dell’emozione che aviva provato” PR 66; “il dottor Mistretta, la facci affunnata nelle mano, le spalle scosse dal chianto, sinni niscì, quasi di corsa, in giardino” PR 75; “Parcheggiarono nel giardino che non era maltenuto come a quello dell’altra villa, ma picca ci mancava” PR 117; “Montalbano trasì, parcheggiò e scinnì, ma restò nel giardino ad aspittare il dottore […] Una delle dù porte-finestre del salone era inserrata, l’altra era accostata, ma la luce che da essa arrivava fino al giardino era splapita pirchì il lampadario centrale non era addrumato” PR 242; “si dirigì verso il giardino che c’era darrè il locale” PIM 10; “La vasca coi pisci, vanto del locale, era in fondo al giardino” PIM 11; “Al di là del giardino e della strata strapiombava un palazzone di una decina di pian” PIM 11; “quello che una volta era l’ammasso informe del giardino del parrino (o forse no) era ora addivintato una specie di foresta equatoriale” PIM 62; “Il corridoio d’ingresso portava a un vasto cortile-giardino molto curato” PIM 139; “Il quarantino scosse la testa facendo ’nzinga di no e si diresse verso il giardino” PIM 145; “Il giardinetto che si vidiva dal cancello in ferro battuto era ben tenuto” PIM 206; “Caltagirone ha la sua città satellite, la sua città giardino” PT 281; “Mussolinia: il fantasma di una città giardino, apparso sul «Bollettino» (1993, n. 2) della «Società calatina di Storia Patria e cultura […] «Dalla città-giardino Mussolinia alla colonizzazione del latifondo siciliano», apparso in un volume di Studi in onore di Giulio Carlo Argan (Firenze 1994)” PT 296; “trovannosi a passare in un giardinetto” AS 36; “la cella della Venerabile, che dà su un giardino interno” PP 97; “a ogni suora era stato assegnato un lavoro da svolgere quotidianamente (l’orto, le galline, la pulizia del monastero, il giardino, la cucina, ecc.) […] Non certo nel refettorio o in giardino, ma in un luogo acconcio” PP 106; “Devo precisare meglio che non si tratta di piazze particolari (come, per esempio, A Palermo, il Cassaro, posto qualche secolo fa celeberrimo per l’esibizione di eleganze e ricchezze per cui venne coniato un verbo, cassariarisi, che tuttora esiste e che significa pavoneggiarsi) o di giardini pubblici o di lungomari, belvederi, rotonde” OM 33; “La macchina di Mimì era in giardino” CV 115; “Mimì ha lasciato la macchina in giardino, non l’ha messa in un piccolo garage che c’è a fianco della casa” CV 116; “Era il primo di quattro appartamentini identici situati uno appresso all’altro, tutti con un cancelletto e un giardinetto minimo” CV 205; “Un vero nonno è quello che accompagna il nipote a scuola, lo porta ai giardinetti” TGR 17; “La villa dove abitavano […] Situata quasi al centro della città, circondata da un grande giardino” TGR 33; “Per adornarlo [il terrazzo] di piante e fiori aveva assoldato lo stesso giardiniere che si era occupato del giardino facendolo addivintare uno splendore” TGR 36; “starsene per dieci jorni a passare la vacanza nel loro giardino o in terrazza” TGR 45; “Di una cosa era però sicuro: non sarebbe finito su una panchina dei giardinetti a leggere il giornale mentre il suo cane isava la gamba contro ogni arbolo che incontrava” TGR 52; “ho messo l’auto in garage e poi sono entrato in casa attraverso il giardinetto” FS 226; “Al garage si può accedere tanto dall’esterno, da via Scipione, quanto dall’interno, cioè dal giardinetto della villa” FS 247; “appena arrivato a Vigàta da Milano, aveva messo la sua macchina in garage, era uscito dalla porticina posteriore, traversato il giardinetto” FS 247; “Quindi io prima di scrivere ho bisogno di fare il lucido, come fanno i geometri, cioè a dire: qual è il respiro di questo romanzo che ho in testa? I vuoti, i pieni, dove c’è la finestra, dove c’è il giardino. Ho bisogno di organizzarmi questo schema, e fino a quando non organizzo questo schema sono incapace di scrivere” TVMS 57; “Lo vole mannare al giardino ’nfantile” DG 22 “L’aviva portata ai giardinetti e se l’era persa. Allura la signura è scinnuta ed è annata con Emilia ai giardinetti” RIZ 84; “Fortunatamente un signore, che aveva ritrovato la bambina smarritasi nei giardinetti, l’ha riconsegnata ai genitori” RIZ 85; “ho saputo a quali giardinetti era stata portata la picciliddra” RIZ 87; “Direttore, sto andando ai giardinetti […] raccolgo ai giardinetti ’na qualichi testimonianza” RIZ 96; “Giacomo ai giardinetti ha incontrato ’na fìmmina che ha praticamente assistito al sequestro” RIZ 106; “Le poche ma intense ore milanesi trascorse accanto a te sono state un breve soggiorno nel giardino dell’Eden” CR 51; “Il disgraziato avverte la polizia d’essersi trasferito nella panchina del giardinetto di fronte” IIT 107; “Sta seduta per terra con la schiena appoggiata al tronco di un alberetto che è il più bello del giardino” SAB 12; “In fondo in fondo al giardino, assai lontano da casa, c’è una cisterna asciutta e dentro ci sta una scala di legno lunga lunga che dal fondo arriva fino all’orlo del pozzo” SAB 20; “Che facevi l’altra sera con quella bionda nel giardinetto dell’università?” SAB 68; “è morta annegata dentro una cisterna per l’acqua piovana che c’era nel giardino della loro casa” SAB 83; “Avevamo una casa in periferia, con un giardino grandissimo, immenso, o almeno a me pareva così, e io andavo sempre a sedermi sotto un albero di…” SAB 106; “Avevo una tata, si chiamava Erminia, che m’accompagnava ai giardinetti” SAB 113; “Posso andare in giardino?” SAB 134; “il sò foristrata passò davanti al giardinetto di via del Sambuco” CTE 167; “abitava al terzo piano di un palazzo moderno in un quartieri novo novo di Vigàta. Le auto che si vidivano parcheggiate erano la maggior parti per gente con dinari. C’erano persino giardinetti ed erano tinuti bono” CTE 174; “Che sarebbi in parti la scena che ha viduto l’ingigneri quanno s’attrovava al giardinetto” CTE 207; “Vive in una graziosa villetta circondata da un piccolo giardino” MAK 26 “Si alza, scende, esce in giardino, percorre il viale, arriva al garage” INT 46; “Arrivò al cancello ed ebbi modo di vidiri la Volvo virdi parcheggiata nel giardinetto” GSP 85; “«Stavamo facendo il solito giro serale» attaccò Fazio «quando abbiamo visto due individui scavalcare il cancello di una villetta a Marinella, entrare nel giardinetto e appostarsi sotto una finestra aperta” GSP 124; “notavano due individui che scavalcavano il cancello di un villino a Marinella, penetravano nel giardino e andavano ad appostarsi sotto una finestra aperta” GSP 127; “Appena trasuto, raprì la finestra della càmmara di letto, scavarcò il davanzali, satò ’n giardino” GSP 247; “Ogni villino aviva il sò giardinetto torno torno” LL 84; “Un cancello ristato aperto dava in un vialetto pircorribili con l’auto che tagliava un giardinetto tinuto malamenti. C’erano cchiù erbe serbaggie che piante di sciuri. Il vialetto continuava fino a darrè al villino” VN 109; “Si susì e niscì fora, nel giardinetto, a fumarisi ’na sicaretta” VN 112; “Quando sono arrivato, ho messo l’auto in garage, che è dietro il villino, e sono entrato in casa passando per il giardinetto” VN 116; “mise la machina in garage e po’, per annare a casa, traversò il giardinetto” VN 201; “Davanti alla casa c’è un grande giardino, a curarlo viene ogni quindici giorni un giardiniere, e oltrepassato il giardino si scende alla spiaggia. Jack passa le sue giornate tra il giardino e la spiaggia” DIAV 162; “Brucia la lettera, poi scende in giardino, è l’imbrunire, è stata una giornata umida, il sole non è riuscito a districarsi tra le nuvole” DIAV 163; “Il primo consta di sei righe di stampo tacitiano dove è detto testualmente che «i servizi igienici sono primitivi: normalmente una fossa in fondo al giardino»” MBS 16; “Ma il bello di questa storia è che a scavare «la fossa in fondo al giardino» erano proprio i soldati americani che, ai margini dei loro accampamenti, adoperavano le escavatrici per fare profonde fosse sopra le quali ponevano poi una robusta asse di legno. I soldati vi si appollaiavano sopra in fila e in un precario equilibrio” MBS 17; “La madre, che è sempre assai protettiva nei suoi riguardi, l’accoglie a braccia aperte e gli trova quasi subito un piccolo studio non lontano da casa, circondato da un bel giardino” CD 19; “. I musicisti, in abito da cerimonia, suonavano in giardino, seduti in una fontana barocca, mentre gli zampilli rinfrescavano la notte estiva” CD 116; “Oskar non dice neppure chi fece l’ultimo insulto alla bambola scaraventandola in giardino” CD 117; “la polizia comparve alla porta per indagare su un cadavere che era stato visto nel giardino […] Scendemmo in giardino dove giaceva la bambola” CD 118; “la decapitai in giardino e sulla testa ci ruppi una bottiglia di vino rosso” CD 119; “Non è possibile che il creduto cadavere sia rimasto un giorno intero in giardino senza essere notato da nessuno” CD 120; “Oskar ha fatto spegnere le luci e accendere le fiaccole. Che sono di due tipi, più piccole per le stanze dell’appartamento, che fanno poca luce, più grandi per il giardino. Ma qualche coppietta preferisce sparire proprio in giardino, dove, a parte la fontana illuminata per i musicisti del complesso da camera, regnano zone di compiacente oscurità. Poco prima che scocchi un’ora di notte, dal giardino sale in casa il direttore del complesso musicale” CD 125; “prosegue per andare in giardino” CD 126; “Scendi in giardino, caccia tutti e chiudi il cancello” CD 128; “Ecco, intanto la può nascondere dentro un cespuglio nel giardino […] conosce benissimo sia l’appartamento che il giardino” CD 130; “dopo sei passi sa di trovarsi davanti alla porticina oltre la quale c’è il giardino” CD 131; “Il giardino di sotto è suo? […] un passante ha visto nel suo giardino, attraverso le sbarre del cancello, il cadavere nudo di una donna” CD 133; “Si alzi e ci preceda. Andiamo in giardino […] Ora sono in giardino” CD 134; “Il cimitero poi pareva un giardinetto curatissimo” TTM 46; “Esce, si ferma nel giardinetto” TTM 58; “si fa portare un caffè nel giardinetto” TTM 65; “Il balcone è situato proprio sopra il portone d’ingresso della villa, a sua volta separato dalla strada da un giardino piuttosto grande e con qualche albero altissimo” TTM 68; “Resto in giardino, te lo prometto […] Tutto il vicinato che la sta a guardare mentre lei in vestaglia in giardino, di notte, s’intrattiene con un ragazzo” TTM 104; “Nella camera fa fresco, perché la finestra dà sul giardino” TTM 127; “Il palazzo di Salomone Anello, circondato da un vasto giardino, gronda opulenza” IO 42 “un giardino di figure femminili” D 38; “In un quartiere fatto di graziose casette, ognuna con relativo grande giardino” D 90; “una graziosa casetta a un piano, col tetto spiovente, circondata da un giardinetto traboccante di rose fiorite” D 99; “Tutto avrebbe sopportato, purché il Signore gli avesse fatto la grazia di rivederla come l’aveva lasciata, tra le rose del giardino” D 102; “L’entrata della trattoria è a pochi passi. «Ma è al chiuso?» chiede Mauro. «No, hanno un giardino.»” REL 58; “L’unico tavolo libero per due è situato quasi al centro dell’affollatissimo giardino” REL 58; “Mentre lui paga, Carla sorveglia la porta che dà nel giardinetto” REL 62; “Per tutto il periodo nel quale abbiamo vissuto insieme a Livorno, noi due siamo stati come Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden” NMT 51; “«Il capanno degli attrezzi!» sclamò l’ingigneri. «Papà ci teneva tutto ciò che serviva per il giardino e per il prato…»” RP 90; “Allora era un ventenne tuttofare che aiutava papà per l’orto, il giardino” RP 92; “Gasparino lo prendeva in braccio e lo portava a sedere in giardino per qualche ora” RP 95; “Siccome io devo fare un paio di giretti, lascio te e Selene ai giardinetti” RP 124; “Suo padre, quando usciva in giardino, come si copriva il capo?” RP 183; “Intanto, in una misteriosa, ma pronta, brillantezza e nel funzionamento dei cinque sensi. Pareva che l’aria di campagna non solo li ripulisse, ma li lucidasse. Certe mattine mi svegliavo presto, scendevo nel giardino, coglievo un limone dall’albero, ne tagliavo una fetta senza sbucciarla, me la portavo in bocca. Tatto, vista, odorato, gusto, udito ne godevano contemporaneamente e pienamente. L’udito – vi domanderete. Sissignore, perché l’aspro del limone mi costringeva a mangiare rumorosamente e quel masticare dava maggior godimento all’insieme” CDC 19 “non è una vera e propria terrazza, ma un enorme giardino pensile, con vialetti, gazebo, fontane, panchine” TNR 87; “Dire che rimasi affascinato dallo splendore di quel giardino è dire poco. Il palazzo si estendeva per quasi due ettari e il giardino sul tetto ne ricopriva la metà” TNR 88; “Ai lati esterni della porta d’ingresso, il ristorante era ingentilito da due giardinetti rettangolari, completamente circondati da una siepe bassa e ben tenuta. La flora dei giardinetti era costituita da qualche pianta di rose, ma era il gelsomino che predominava spandendo un profumo dolcissimo. Fuori del giardinetto di destra, scendendo dalla macchina, notai un cane” TNR 100; “il cane, sempre con la carne tra i denti, attraverso un varco passò oltre la siepe e sparì dentro il giardinetto” TNR 102; “nei ritagli di tempo Dio si occupava di un suo giardino privato, il giardino dell’Eden, che era il suo spazio ideale e in effetti era meraviglioso […] Un giorno Dio stava contemplando il suo giardino […] ebbe l’impressione che nel giardino mancasse qualcosa” ACAI 16; “Si chiese a lungo cosa mancasse in quel giardino e a un tratto si diede una manata sulla fronte. In quel giardino mancavano le statuine dei nanetti che sono sempre presenti in ogni giardino borghese […] E li dispose in varie parti del suo giardino” ACAI 17; “nel giardino dell’Eden se la passava come un papa” ACAI 19; “Nel giardino dell’Eden, proprio al centro, ci stava un albero di pomi” ACAI 26; “Dunque Alialel entrò nel giardino strisciando, ma quando vide a distanza Eva decise di presentarsi a lei come l’uomo bellissimo che era” ACAI 27; “Io, come Dio col giardino dell’Eden, avevo curato, con una fatica del diavolo, è il caso di dirlo, un pezzo di terra facendone un orto stupendo, dove cresceva la più appetitosa verdura della Terra” ACAI 39; “un giardinetto riservato ai bambini” TCMM 219; “La mattina ai giardinetti col cane” TCMM 233 “Il giardinetto davanti al villino di Riccardino era ’na vera sorprisa: tutto una macchia ordinatissima di rose di diverso colore, un giardino di quelli che si vidivano sulamenti nelle fotografie di riviste di giardinaggio” RIC 116; “Il cancello del giardinetto era sbarracato” RIC 196 (g.m. novembre 2024).