destino
destino (destini) (hanno ragione gli arabi che quando è d. è d.; scherzi del d.; un uomo del quale il d. cinico e baro sembra volersi beffare) [la frase “destino cinico e baro”, divenuta corrente nel lessico politico italiano, anche con valenza ironica, è stata pronunciata da Giuseppe Saragat, leader socialdemocratico e poi Presidente della Repubblica, dopo la sconfitta elettorale del 1953. C’è chi ne attribuisce la paternità a Claudio Treves, citando il passo di una lettera, del 1926, indirizzata allo stesso Saragat: “Mi voglia bene e mi ricordi. Se il destino non è un cinico baro, ci deve delle grosse rifatte. Speriamolo, più che per noi, per ciò che è in noi della vera e pur santa Italia.” Lo Specchio della città, consultato il 9 aprile 2023. Quella di Camilleri, comunque, è una sorta di retrodatazione] CC 122; SD 24, 47; FA 86 (94), 87 (95); GM 28, 109; BP 19, 92; CT 64, 229, 254; LM 122, 154; CTL 231; BFC 230.