chiarchiaro

chiarchiaro (chiarchiàri, chiarchiàro) (un posto desolato pieno di pietre; luogo impervio, desolato di sassi e di saggina) [pietraia, località ricca di anfratti; “Il chiarchiàro è luogo impervio, desolato di sassi e di saggina” GM 30; “«Chiarchiaru» è, in una collina rocciosa, un sistema di anfratti, di crepacci, di tane” L. Sciascia, Occhio di capra, Einaudi, 1984, p. 58. “Chiarchiàru cumulo di pietre, pietraia [...] La base è il latino calcularium con una probabile mediazione araba: il termine latino, cioè, sarebbe prima penetrato nel Maghreb, adattato alla fonetica araba, e poi portato in Sicilia” R. Sottile, Le parole del tempo perduto, Marsala, Navarra editore, 2016, p. 43] SD 45; SC 139; GM 30.