carcarazzo
carcarazzo [“Carcaràzzu, s. f., T. di st. nat. Corvus Pica L. uccello di color bianco e nero della grandezza quasi di un colombo, atto a imitar la favella umana. Pica, Gazza, Gazzera, ve n’ha parecchie specie” (Mortillaro); “carcarazzu1 m. gazza”; “carcarazza f. t. ornit. gazza: Pica pica pica” (Piccitto); “carcarazza f. dial., ornit.; gazza, taccola; v. it. merid. (sic., calabr.), probab. di origine onomatopeica, cfr. g. mod. karakáxa gazza, cornacchia, rum. caragaṭă, alb. karakaçe gazza. Il gr. m. kárga gracchia è invece il turco karga corvo (kara nero) passato al russo karga e al bulg. garga” (C. Battisti, G. Alessio, Dizionario Etimologico Italiano, Firenze, Barbera, 1957, ad vocem). Camilleri propone carcarazzo attribuendogli il colore nero (“di natura sua era nìvuro come un carcarazzo” SC 49; “tutto vistuto di nìvuro come un carcarazzo” RG 51; “sulla testa di don Filippello impalato che pareva una bannera, ci stava un carcarazzo con le penne nìvure e il becco giallo” RG 198; “Il catafero arrimase appiso che se lo mangiassero i carcarazzi e gli aipazzi” RG 224; “Un carcarazzu” RG 408; “mi sentii lèggiu lèggiu, allato ai passeri, alle palumme, ai carcarazzi, alle allodole, aceddro tra gli aceddri” RG 430; “pariva un carcarazzo tutto vistuto di nìvuro com’era” CS 70; “Ma era il caso con il carcarazzo davanti?” CS 70), facendone risuonare la voce (“li carcarazzi cracrà...” MMU 73), ed esplicitamente attribuendogli il nome di ‘corvo’ (“Il commissario lo vide passiare, sempre vistuto di nìvuro come un carcarazzo, un corvo” AM 246). Si può aggiungere che carcarazzu compare anche nella riduzione della novella Il vitalizio, fatta da Camilleri su richiesta di una compagnia teatrale di Agrigento: “Carcarazzu carcarazzu portami un diavulazzu” QM 93] SC 49; CT 132.