bùmmulo
bùmmulo (bùmmuli, bummolo, bummola, bùmmolo) (un b. che trasudava) [“Bùmmuli: recipienti di terracotta che, trasudando, tengono sempre fresca l’acqua (o il vino). Se non sono stati bene infornati dal vasaio, non trasudano e l’acqua rimane calda: in questo caso il bùmmulu è detto «crudo». Bùmmulu crudu: persona insipida, che non è né carne né pesce” FF1 126; “Bùmmulu, vaso di creta, di forma panciuta e a collo lungo e stretto per conservare fresca l’acqua. [...] La parola, ben diffusa in tutto il Meridione, è rifatta sul greco-latino bombyla, voce con la quale si indicava un recipiente per niente dissimile dal nostro bùmmulu” R. Sottile, Le parole del tempo perduto, Marsala, Navarra editore, 2016, p. 101; “il fazzoletto bianco era per lui quello che è per tanti parlatori il bicchiere d’acqua o la bevuta dal bombolo, per rinfrescarsi la gola secca” S. D’Arrigo, Horcynus Orca, Milano Mondadori, 1975, p. 977] FF 23; SC 125; BP 176-178; CT 121, 122, 126, 131, 151, 156, 157, 164, 165, 167, 217, 227, 231, 232, 271.