macco
macco (macco, che era una densa passata di farina di fave) [“Le pietanze base erano lenticchie, piselli spezzati o fave, dette macu, che venivano cotte in modo da farne una zuppa da mangiare con scarola o radicchio selvatico raccolto nei campi. In occasioni speciali si poteva aggiungere una qualche sorta di pasta” J. Mangione, B. Morreale, La storia. Cinque secoli di esperienza italo-americana [1992], Torino, SEI, 1996, p. 39; “Le fave venivano schiacciate per farne il macu (zuppa passata) Ivi, p. 130; “La duminica gli spetta o un piatto di maccu o un piatto di caponatina e appresso agneddro arrostuto” SON 24; “il piatto consisteva nel macco fatto con le fave secche” CM 113; “«Il tempo di preparare una caffettiera e un po’ di macco per mio marito e arrivo». Al solo pinsero a Montalbano ci vinni ’na speci di mappazza alla vucca dello stommaco. Macco e cafè? Alle setti di matina?” ACF 74] SC 73; GM 86, 87.
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